>>1644Scusa Lupo, negrai il senso del discorso. Ho fatto il
(((vaccino antinfluenzale))) ed ero un po' deconcentrato nella lettura. Non posso che darti ragione.
>percezione esternaIo sono dell'idea che ogni popolo debba pensare prima ai propri scheletri dell'armadio, per poi poter parlare di quelli degli altri. Non sto dicendo che non hai ragione, anzi, ma credo che prima di andare a parlare di GB, Francia e compagnia cantante (che portano ancora avanti il loro colonialismo, ma immagino tu lo sappia meglio di me), dovremmo pensare al nostro. In pratica: per non stare al gioco argomentativo e narrativo sul colonialismo che quelle potenze portano avanti da più di un secolo, dobbiamo prima risolvere il sottaciuto del nostro, di colonialismo. Perché comprendere la storia, aiuta a comprendere meglio il presente. Se poi è la storia del tuo popolo - per quanto essa possa essere vergognosa e insanguinata - aiuta il tuo popolo a evolversi e farsi baluardo della civiltà.
Però è un pensiero mio eh, può anche non essere condivisibile.
>>1648>Anticipino?Pic relata per la copertina. Si tratta di una rivista realizzata abbastanza bene, l'articolo finale (firmato da Andrea Accorsi) parla dei più famosi crimini di guerra commessi dai nostri (c'è qualche lacuna e i fattacci di Debra Libanos sono limitati a una mezza colonna, ma già è qualcosa), mancano ovviamente gli studi più recenti, ma è un campo che si è iniziato ad analizzare e divulgare nell'ambito accademico solo negli ultimi dieci anni (se escludiamo il grande lavoro di Del Boca e qualche altro autore non allineato negli anni '70).
Il problema è che il primo articolo (firmato sempre da Andrea Accorsi) parla del tentativo coloniale italiano nei soliti termini giustificatori, ossia come se fosse stato un peccatuccio di ingenuità, una narrazione ormai inaccettabile. Ma di questo ne scriverò più avanti, perché ci sono un paio di motivi - e pure belli grossi - per cui sia a destra che a sinistra si tende a dare una visione assolutoria e non si parla volentieri di quel periodo.
Esempio: ieri su Rai 3 c'era un'intervista alla
(((Segre))) correlata con una replica del Fatto di Enzo Biagi che parlava dell'Armadio della vergogna (per chi non lo sapesse, era un armadio dimenticato negli scantinati di un palazzo ministeriale in cui erano celati tutti i crimini di guerra dei nazifascisti a danno della popolazione civile durante l'occupazione tedesca, qualcosa come 15000 morti accertate, non bruscolini). Alla domanda di Biagi sul perché quei documenti fossero stati volutamente fatti finire nel dimenticatoio, l'intervistato rispondeva con un generico "motivi di interesse internazionale". Ecco, la storia delle colonie d'Italia, e la sua analisi approfondita, ti fa capire cosa c'è dietro quei "motivi di interesse internazionale".
Ma voglio lasciare alcuni di voi col dubbio di sapere cosa sono questi "motivi di interesse internazionale", perché sennò che gusto c'è a raccontarvi tutto e subito.