/ita/ - Sezione Italiana

Lupi Italiani, Memi Ilari, Ritratti di Rita Ciano, False Bandiere

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Filone sul Colonialismo Italiano (e perchè è considerato "cattivo" dal GlobOmo) Lupo Lucio 12/15/2019 (Sun) 09:37:40 ID: 2422cd No.1562
https://archive.is/iHqOi
Un ex filone su /ita/ del Pienocanale, nel quale discutevamo del Colonialismo Italiano. È ancora presente su 8kun, ma dato che alcuni ancora non riescono a connettersi in maniera regolare mi sembra giusto riportarlo anche qui.
>>1562
quindi il pienocanale è tornato...effettivamente?
notizie di /pol/?
>>1562
comunque non c'è molto da dire...è sbagliato se lo facciamo noi, inglesi e francesi lo hanno fatto e hanno continuato a farlo in modi più subdoli e nessuno ha detto bah.
e poi andrebbe detta un'altra cosa. io sono convinto che alla lunga sia una cosa che ti corrompa moralmente.
basta vedere quello che avrebbe dovuto essere l'apartheid e quello che poi è diventato.
>>1579
Il Pienocanale è tornato, ma non è più il Pienocanale. È un po' come chiedersi se una figona di vent'anni è la stessa ragazza quando diventa cinquantenne dopo il Carosello del Pisello.
In questo momento il sito è QUASI stabile, su 8kun.top, ma vari problemi che puoi facilmente constatare dalle altre conversazioni ci impediscono di spostarci del tutto lì. Poi per il solito tormentone
>ma /pol/ donde estas
Il figlio mezzano di Jim Watkins ancora non sa come il suo paparino voglia gestire la cosa. Per ora c'è una strada designata alla merdaffissione in /pnd/ che sarebbe una mini-/pol/ gestita da Centristi girano voci che una sezione bruttissima sia stata creata da Ron/Codemonkey stesso per convincere i Qoomers a discutere di politica anche nelle sezioni "visibili" e per togliere di mezzo il problema di /pol/, ovviamente nessuno lo ha cagato, con la versione ufficiale che vuole o l'assenza totale di /pol/ come sezione (ma abbiamo avuto in cambio la promessa di bandire qualsiasi tentativo di creazione di un nu-/leftypol/, cosa non difficile dato che gli stronzi stanno sul bunkerchan nei loro circoli masturbatori) o la presenza di un /pol/ super moderato.
In ogni caso non pensare di poter tornare ai livelli di qualità pre 2015. Per quelli prova una delle sezioni alternative su julay come /fascist/ o /liberty/.
>comunque non c'è molto da dire...è sbagliato se lo facciamo noi, inglesi e francesi lo hanno fatto e hanno continuato a farlo in modi più subdoli e nessuno ha detto bah.
Lo fanno ancora oggi con le loro fottute aziende Europee con dirigenti anglo-francesi (a breve tedesco-francesi).
Sull'apartheid c'è tanta propaganda pre la distruzione della Rhodesia ma casualmente scompaiono tutti i giornalisti quando gli si chiede cosa sia successo quando si è lasciato entrare una popolazione di aborigeni armati da comunisti all'interno delle zone popolate dai ricchi agricoltori bianchi.
>>1587
ok, quindi il pienocanale è pronto a sistemarsi e a trovarsi un bravoragazzo™, capito...
>>1580
>comunque non c'è molto da dire...è sbagliato se lo facciamo noi
No Lupo, non è sbagliato se lo facciamo noi, è sbagliato COME lo abbiamo fatto noi, se vogliamo levare di torno la morale e guardare solo alla mera rendita. Il colonialismo all'italiana è stato un massacrare gli indigeni spendendo una montagna di lire senza alcun vero tornaconto economico, organizzando le invasioni e le occupazioni alla cazzo di cane. Lo Stato spendeva capitali e gli unici ad avere tornaconti economici erano i quattro parassiti che ci marciavano sopra.
Il colonialismo italiano é stato come quello di Bismarck: magari al Capoccione neanche interessava veramente prendersi una fetta di Africa, ma l'ha fatto solo per fare contento il popolino.
>>1611
>ma l'ha fatto solo per fare contento il popolino
None. O meglio, snìne. Al contadino non importava nulla della Libia o dell'Abissinia. Poi però sono arrivati i giornali a dire "we we, accà ce shta 'a cuccagna, cumpà non ti fare fregare, accattiamola noi", e il popolino ha cominciato a pensare "ae ae, cuccagna".
Giornali ovviamente sovvenzionati dai soliti quattro parassiti.
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>>1612
>>1611
>quando la Lugenpresse ha fatto più danni economici e morti di tre Culti della Morte mascherati da ideologie
Attiva altamente le mie mandorle
>>1608
quello che dici è vero, tuttavia mi stavo riferendo alla percezione esterna...
>>1614
secondo me stai confondendo la pistola col proprietario del dito sul grilletto.
diciamo che, nonostante professioni di amore per la verità, i giormalisti sono peggio delle battone in tangenziale, che fanno quello che fanno con molti meno alibi, e di certo non scatenano le guerre.
Oggi ho trovato in edicola un giornaletto proprio sul tema. Nei prossimi giorni ne farò una bella critica qui nel fantabosco, perché è indice di come si voglia ancora orientare l'opinione corrente sulle guerre italiane.
>>1628
>percezione esterna
Da parte di chi? Perché davvero, a parte qualche rincoglionito a cui viene data voce, non capisco a chi ti possa riferire. Quello che descrivi tu come "percezione esterna" era quello che la propaganda italiana riportava delle reazioni della stampa estera alle aggressioni dell'Italia. Questo è un tema che dovrò approfondire per spiegarlo a quanto pare, grazie per lo spunto Lupo.
>i giornalisti non scatenano guerre
Certo, nel '15 non ci regalavano Trento e Trieste se fossimo rimasti neutrali e nel '12 non ci regalano la Libia diplomaticamente. Non sono dovuti entrare in guerra sotto la pressione della stampa, nono.
>>1633
Sono sempre io ma scrivo da fisso.
C'ho ripensato un po' sulla roba dei giornalisti. Mentre rimane la questione della pressione sull'intervento del 15-18, sull'invasione della Libia (che, somaro io che mi affido alla memoria su tutte le date senza verificare, è dell'11), la faccenda della stampa è un po' più complicata. Primo, perché l'invasione era già stata progettata - ovviamente alla cazzo di cane, come abbiamo sempre fatto fino al '35 - da svariati mesi, e secondo perché non fu solo "la stampa", ma soprattutto alcuni tra gli intellettuali di spicco del periodo (tra cui Pascoli, ma ne ho già scritto mi pare nel filo giunturato all'inizio) a preparare il campo perché l'opinione pubblica accettasse l'invasione.
>>1633
uno, io mi riferivo alle battone, che, a parte elena di troia, in genere non scatenano guerre.
secondo, per percezione esterna (dicitura messa giù molto male), mi riferivo a roba del tipo

>la GB invade mezzo mondo e la francia l'altra metà
>tutto ok
>il giappone invade la manciuria
>inaccettabile! embarghi e sanzioni
>>1633
>Oggi ho trovato in edicola un giornaletto proprio sul tema. Nei prossimi giorni ne farò una bella critica qui nel fantabosco, perché è indice di come si voglia ancora orientare l'opinione corrente sulle guerre italiane.
Anticipino?
>>1628
Per me hai ragione
>>1644
3:25 per pillolina rossa
>>1644
Scusa Lupo, negrai il senso del discorso. Ho fatto il (((vaccino antinfluenzale))) ed ero un po' deconcentrato nella lettura. Non posso che darti ragione.
>percezione esterna
Io sono dell'idea che ogni popolo debba pensare prima ai propri scheletri dell'armadio, per poi poter parlare di quelli degli altri. Non sto dicendo che non hai ragione, anzi, ma credo che prima di andare a parlare di GB, Francia e compagnia cantante (che portano ancora avanti il loro colonialismo, ma immagino tu lo sappia meglio di me), dovremmo pensare al nostro. In pratica: per non stare al gioco argomentativo e narrativo sul colonialismo che quelle potenze portano avanti da più di un secolo, dobbiamo prima risolvere il sottaciuto del nostro, di colonialismo. Perché comprendere la storia, aiuta a comprendere meglio il presente. Se poi è la storia del tuo popolo - per quanto essa possa essere vergognosa e insanguinata - aiuta il tuo popolo a evolversi e farsi baluardo della civiltà.
Però è un pensiero mio eh, può anche non essere condivisibile.
>>1648
>Anticipino?
Pic relata per la copertina. Si tratta di una rivista realizzata abbastanza bene, l'articolo finale (firmato da Andrea Accorsi) parla dei più famosi crimini di guerra commessi dai nostri (c'è qualche lacuna e i fattacci di Debra Libanos sono limitati a una mezza colonna, ma già è qualcosa), mancano ovviamente gli studi più recenti, ma è un campo che si è iniziato ad analizzare e divulgare nell'ambito accademico solo negli ultimi dieci anni (se escludiamo il grande lavoro di Del Boca e qualche altro autore non allineato negli anni '70).
Il problema è che il primo articolo (firmato sempre da Andrea Accorsi) parla del tentativo coloniale italiano nei soliti termini giustificatori, ossia come se fosse stato un peccatuccio di ingenuità, una narrazione ormai inaccettabile. Ma di questo ne scriverò più avanti, perché ci sono un paio di motivi - e pure belli grossi - per cui sia a destra che a sinistra si tende a dare una visione assolutoria e non si parla volentieri di quel periodo.
Esempio: ieri su Rai 3 c'era un'intervista alla (((Segre))) correlata con una replica del Fatto di Enzo Biagi che parlava dell'Armadio della vergogna (per chi non lo sapesse, era un armadio dimenticato negli scantinati di un palazzo ministeriale in cui erano celati tutti i crimini di guerra dei nazifascisti a danno della popolazione civile durante l'occupazione tedesca, qualcosa come 15000 morti accertate, non bruscolini). Alla domanda di Biagi sul perché quei documenti fossero stati volutamente fatti finire nel dimenticatoio, l'intervistato rispondeva con un generico "motivi di interesse internazionale". Ecco, la storia delle colonie d'Italia, e la sua analisi approfondita, ti fa capire cosa c'è dietro quei "motivi di interesse internazionale".
Ma voglio lasciare alcuni di voi col dubbio di sapere cosa sono questi "motivi di interesse internazionale", perché sennò che gusto c'è a raccontarvi tutto e subito.
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>>1649
>Pic relata
Perché ti rovini così?
>>1650
Durante, pur condividendo con Piero, Michelangiolo, Luca, Dionigi, Francesco e il divin Pietro la terra d'origine della favella natìa, pur avendo ricevuto con lode il lauro nelle humane littere, ho per fato avuto accesso alla rete digitale da due terzi della mia vita, sono stato traviato dalla cultura canalara negli ultimi lustri, e questa è l'unica terra virtuale in cui si possano ripulire i "panni in Arno". Chiedo quindi venia Oh Sommo, e vi ringrazio, le vostre osservazioni sono e semper saranno fonte di immensa sapientia et virtude per questo povero Lupo ignorante.
>>1649
ma, guarda... totalmente aneddotico, quell'una volta che ho condiviso un letto a castello con un vecchio etiope, non mi sembrava incazzato più di tanto... in compenso si complimentò per quel paio di strade e di tunnel che abbiamo lasciato.
ma posso immaginare che non tutti la pensino così.
>>1648
molto interessante. come pure è stato interessante il preambolo prima del discorso del vecchio.
>>1562
>Perché comprendere la storia, aiuta a comprendere meglio il presente
Esatto
>Se poi è la storia del tuo popolo - per quanto essa possa essere vergognosa e insanguinata - aiuta il tuo popolo a evolversi e farsi baluardo della civiltà.
È il motivo per il quale i Turcofaggi sono sempre retrogradi, non importa quanti soldi hanno.
>"motivi di interesse internazionale"
Sì, ho letto in passato qualcosa al riguardo. In particolare alla gestione da parte degli (((Alleati))) dell'Italia post-Fascista. Un problema cardine della loro occupazione, avendo visto cosa è successo nella Germania, era quello di mantenere parte delle opere e simbologia Fascista ed eliminare solo quelle relative al culto di personalità del Dvce, monumenti e statue per lo più le hanno lasciate in pace.
Ma in generale, "motivi di interesse internazionale" è la scusa con la quale la maggior parte dei paesi ha fatto cose di mmerda che se venissero fuori farebbero venire emboli a tutti gli estremisti/ideologisti/religiosi e chi più ne ha più ne metta.
>>1658
Gli Africani in generale sono in completo disaccordo con i neri occidentali, poichè a loro dire anche se gli Europei fossero stronzi almeno gli hanno dato la fiaccola della civiltà a differenza dei Cinesi.
>>1658
A quanto ne so per alcune fasce della popolazione l'occupazione italiana è stata migliore di quella inglese. Poi dopo hanno avuto vari governi militari/comunisti la cui corruzione farebbe impallidire la regione Calabria, quindi non dubito affatto del tuo aneddoto.
Ciò non toglie che i conti con la nostra storia in Africa li dobbiamo fare come nazione, e al netto di diritti umani e infrastrutture, sapere COSA veramente abbiamo fatto e per CHI e come ancora questo influenza gran parte del "dibattito" politico odierno.
>>1664
Ti preciso un paio di cose
>mantenere parte delle opere e simbologia Fascista ed eliminare solo quelle relative al culto di personalità del Dvce, monumenti e statue per lo più le hanno lasciate in pace.
Nel Luglio del 1943 ci pensarono gli stessi italiani ad abbattere statue del Dvce e a demolire a colpi di scalpello i fasci littori sulle facciate dei palazzi.
>emboli
Confermo tutto.
>fiaccola della civiltà
Eh, oddio, qui ci sarebbe da dibattere e aprire un filo a parte per come si può interpretare. Limitiamoci a precisare "la fiaccola della civiltà e della TECNICA occidentale".

E niente, purtroppo il discorso coloniale - con le sue conseguenze - è TANTO articolato, quindi chiedo un pochino di pazienza e tempo per rielaborare quanto scritto sul pieno (purtroppo proprio sul più bello fu oscurato), per completarlo, e cercare di farvi trarre AUTONOMAMENTE le vostre conclusioni. Anche perché vi lascerò un paio di quelle pilloline da embolo di cui hai parlato.
Prime pagine della guida dell'AOI fatta dal Touring club. (ho da fare altro ultimamente, ma non mi dimentico di voi, Lupi)
>>1942 onestamente? sono così abituato a cose implicitamente o esplicitamente demoralizzanti...che leggere 'sta roba è rinfrescante.
>>1942 Belle, peccato le anteprime siano orizzontali. Comunque qunato è lungo il libro?
>>1961 Sono un altro lupo. 640 pagine, di cui un centinaio di introduzione su storia, geografia, etnografia dell'AOI. Il libro non è affatto raro né costoso.
>>1562 Botta, con domandina al Lupo esperto: in Eritrea e Libia ci sono ancora Italiani? E che impatto ha avuto la loro presenza sulla loro cultura?
>>11684 Sì, esistono ancora, ma sono ovviamente una piccola minoranza in un mare di Africani.

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