>Vi leggo una lettera che ho ricevuto di recente. 'Egregio Dottor Draghi. Perché il governo ritiene giusto sopprimere i nostri diritti costituzionali? In fede, un cittadino preoccupato.'
>Grazie per la lettera, Preoccupato. Naturalmente, la tua domanda nasce da un impulso civico primario, da cui derivano le speranze e le paure per il futuro del nostro paese.
>Ma in essa vi leggo anche qualcos'altro. I nostri esperti sanno davvero cosa è meglio per noi? Cosa dà loro il diritto di prendere questa decisione per l'intera nazione? Annulleranno lo stato di emergenza e ci permetteranno di vivere di nuovo?
>Concedimi di placare le ansie che ti turbano, piuttosto che provare a rispondere a tutte le domande che hai lasciato in sospeso.
>Primo, consideriamo il fatto che per la prima volta, nel corso della pandemia, la nuova normalità è alla nostra portata.
>Questa semplice constatazione ha implicazioni profonde. È necessario ripensare radicalmente i nostri imperativi giuridici.
>Si tratta di pianificare un processo che va in una direzione opposta alla nostra predisposizione naturale.