Scusate, ma qualcuno di voi ha mai effettivamente usato Bitcoin? Io sì, e posso dirvi che secondo me c'è tantissimo lavoro da fare, e credo che il futuro delle crypto NON è Bitcoin ma le altre monete che sono venute dopo, tipo Ethereum e Monero. Vi spiego perché, secondo me:
Ottenerle non è così semplice. Se non ricevi BTC per i fatti tuoi, cioè facendoti mandare un pagamento direttamente al tuo indirizzo bitcoin, vuol dire che devi rivolgerti ad un exchange tipo Coinbase. Questi exchange sono trattati dai governi come fornitori di servizi finanziari e quindi devono sottostare alle regole "Know Your Customer". Cioè dovete mandargli i documenti, un numero di telefono valido, associare un conto in banca. Dopo avere fatto questo fate un deposito tramite bonifico e poi comprate BTC. Alla faccia del "fottere le banche", se poi alla fine devi fare la stessa identica trafila burocratica e pagare pure una percentuale.
(Sì, esistono modi per evitare gli exchange, ma più ci si allontana dall'exchange più sale il rischio. Per esempio, prelevare contanti e pagare qualcuno che ti mandi BTC da qualche parte. Oppure usare una carta prepagata anonima, non disponibile in Italia ma disponibili in paesi come l'America. Oppure il classico riciclaggio tramite acquisto di beni: compri, chessò, un quadro in contanti a 10.000€, e poi lo rivendi facendoti pagare in BTC. Oppure affitti un locale a qualcuno per qualche giorno e ti fai pagare in crypto. Oppure compri un buono Google Wallet o Amazon e te lo fai cambiare in crypto tramite Bisq o qualche "local exchange", ma siamo sempre lì, rischio e costi.)
Non sono anonimi. Il Bitcoin non è anonimo, anzi: il saldo di ogni indirizzo bitcoin è pubblico al 100%, così come sono pubbliche tutte le transazioni. Quindi immaginatevi questo: il Commendatore De Fabrichettis vuole mettere al sicuro dalla Guardia di Finanza i suoi soldi, quindi apre un conto su un exchange e converte tutto in BTC. Poi la GdF comincia ad investigare, vede il bonifico fatto a Coinbase, e siccome sanno benissimo cosa è e cosa fa chiedono di vedere i movimenti del suo conto. Coinbase è costretta a collaborare per legge, quindi esegue. La Finanza vede che i soldi sono stati convertiti in BTC. E siccome in Italia i BTC sono stati equiparati ai redditi finanziari (e quindi vanno dichiarati) tanto basta per fare scattare le accuse di evasione fiscale, mancata dichiarazione, eccetera. L'unica crypto veramente anonima per adesso è Monero. Che, guardacaso, Coinbase non tratta. L'unico modo per essere (quasi) anonimi con BTC è fare in modo che non sia possibile fare risalire un indirizzo BTC a voi.
Usarle costa. Ogni operazione che viene fatta con i Bitcoin ha un costo, un network fee calcolato in satoshi (l'unita più piccola, l'equivalente dei centesimi, insomma), che serve a rimborsare il network del costo dei calcoli che la blockchain dovrà fare per gestire la transazione. Il costo è variabile e può essere scelto, ma non esistono transazioni senza alcun costo. Fa sorridere vedere la gente che si lamenta del negozietto che ti fa pagare i costi del POS pensare che questo possa risolversi in qualche modo con l'adozione del Bitcoin.
Sono lenti. Le operazioni non sono immediate, ma devono essere validate dal network tramite il sistema delle conferme ("confirmations"). Queste confirmations servono ad impedire che qualcuno possa spendere la somma in BTC più di una volta (detto double spending), cioè in assenza di un'autorità centrale l'onere di garantire che una data transazione sia valida spetta al network. Una transazione viene considerata come abbastanza valida dopo due conferme, e quasi completamente valida dopo sei conferme. La velocità di computazione di queste conferme dipende da quanti satoshi sei disposto a spendere come fee, e qui ci riagganciamo al discorso di prima. Più paghi, più veloci saranno le conferme.
Quindi per fare un paragone con l'euro in contanti, immaginate di andare al panificio per comprare una pizzetta, e al momento di pagare il cassiere vi dice "la pizzetta viene un euro, poi ci sono altri cinque centesimi di costo del network Eurocoin. Però per darglierla dobbiamo aspettare che il network confermi la transazione, ci vorranno almeno venti minuti. Però se vuole possiamo aumentare il costo del network da cinque centesimi a venti, in quel caso la conferma l'abbiamo entro un minuto e posso dargliela quasi subito".
Convertirli in valuta fiat è un macello. Ricollegandoci al discorso di prima, ogni volta che si vuole convertire fiat (cioè le monete classiche tipo USD o EUR) in crypto si deve passare per un qualche tramite. Imamginate che il Commendatore De Fabrichettis sia riuscito ad eludere la GdF e ora si trovi alle Bahamas. Per vivere alle Bahamas però gli servono soldi contanti ed un conto in banca, perché di certo non potrà fare la spesa o pagare le escort in BTC. Quindi deve convertire i suoi BTC in fiat, diciamo USD. E lì sono cazzi, perché presumibilmente non può passare per un exchange perché altrimenti dovrebbe dichiarare la sua identità, e gli exchange dei crypto sono obbligati per legge a scambiarsi i dati dei clienti, proprio per evitare il riciclaggio, il finanziamento del terrorismo, eccetera, e lui da personaggio noto alle autorità non può farlo. Se riuscirà a trovare qualcuno che gli scambierà i BTC in USD, poi dovrà metterli comunque in una banca, mica può tenerli sotto il materasso. E siamo al punto di partenza: anche le banche forniscono i dati ai governi, e la GdF verrà a sapere che De Fabrichettis ha aperto un conto alle Bahamas con un saldo di X. E quindi De Fabrichettis rischia di trovarsi con una fortuna in BTC che non può usare nemmeno per comprare un tozzo di pane.
Insomma, chi crede che le crypto cambieranno tutto, o che siano una specie di panacea grazie alla quale sarà possibile entrare in un'epoca di turbo anarcocapitalismo senza tasse dove sarà possibile scappare dalle grinfie dello Stato secondo me deve fare molto bene i suoi calcoli.