>>16009
I risultati di cui parla
>>7228 sono noti, fatti e finiti. Nei sistemi di calcolo Turing-completi esistono delle funzioni non calcolabili. Nei sistemi formali (come l'aritmetica di Peano) esistono delle proposizioni (o, meglio, predicati) non dimostrabili. Tutto questo è dimostrato (in particolare tramite diagonalizzazione o autoreferenzialità, proprio come il paradosso degli insiemi di Russel). Questo vuol dire che anche se tra mille anni qualcuno dovesse trovare un sistema di calcolo diverso da quello di Turing (capace di calcolare più funzioni, non di meno) e qualcuno dovesse inventare un'aritmetica diversa da quella di Peano (più potente, non più "debole" come quella di Presburger) ci saranno gli stessi problemi: come rendere il problema della fermata (decidere se una computazione termina) una funzione totale e non strettamente parziale? Come dimostrare il teorema
"questo teorema è indimostrabile nel sistema formale in cui vivo"? Non si può, perché sono dei casi costruiti appositamente per essere dei casi limite, che magari hanno una rilevanza pratica marginale, ma studiati e dimostrati in modo da illuminare i limiti delle macchine di calcolo o dei sistemi formali. Esattamente come diceva
>>7228, anche Hilbert pensava che non potesse esistere una proposizione indecidibile, ma a seguito delle intuizioni di Godel e Turing anche lui dovette cedere, "accettando" l'indecidibilità e l'incompletezza e la parziale consistenza dei sistemi assiomatici.
Pertanto, il paragone con l'ultimo teorema di Fermat non calza. Quest'ultimo era assunto per vero perché nessuno era riuscito a dimostrare il contrario, ma non è questo il caso.
Non so se tu sia
>>7256, che dice
>Che ci sia una classificazione dei problemi che ora manca lo stai tirando fuori già tu.
Non manca, non manca affatto. E' ben considerata, ed è una delle pietre angolari dell'informatica teorica uno e della logica del prim'ordine l'altro.
>Vedrai che qualcuno prima o poi ci metterà mano.
A partire da questa frase si può notare come tu non abbia, mi spiace dirlo, idea di cosa si stia parlando.
Ci sono un'infinità di problemi incalcolabili (nei sistemi di calcolo assunti, in questo momento storico, ragionevoli) e come dimostrazione basta considere qualcosa di molto banale:
il numero di programmi scrivibili (nel vero e proprio senso di elencarli, uno per uno) è enumerabile, ossia la cardinalità dei programmi è la stessa dei numeri naturali, aleph_0. Secondo, te, qual è la cardinalità delle funzioni, per esempio, dai numeri naturali ai numeri naturali? Ossia {f:N -> N, per ogni possibile f}?